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al testo di Franca Dusca Petacchi
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La conca azzurra del cielo abbraccia fredda il candore delle mie cave l’infaticabile sudore che copre l’inverno e brilla al sole più vicino là dove si tocca l’infinito e l’armonia si veste del taglio che domani mani silenziose e voraci comporranno di forma e di chiarezza
La conca del silenzio si spezza incrinata dai singulti di perle di diamante collane di fatica tra le dita grigie della nebbia nei giorni perduti e la polvere bianca s’impasta nell’acqua che scola e ancora di bianco scivola sulla bancata
E’ sotto il mondo sopra soltanto l’universo e tu il mio cavatore supremo che nell’ultimo volo mi hai lasciato una carezza bianca di vento e nostalgia |
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